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Quali sono i cibi da prediligere nel primo anno di vita per far crescere il tuo bambino sano e forte?
Ce ne parla la dietista Ilaria Screpanti.
Nutrire il bambino è un gesto d’amore. Durante l’allattamento non stiamo nutrendo solo il nostro bambino ma stiamo iniziando a nutrire un legame di profonda intimità.
L’obbiettivo principale dell’alimentazione nel primo anno di vita è quello di assicurare l’introduzione di tutti i macro e micro nutrienti essenziali per una adeguata crescita e sviluppo del bambino.
Infatti nei primi mesi di vita il bambino trova tutto il nutrimento necessario nel latte materno o nel latte di formula. Con il passare del tempo, però, questo non è più in grado di sopperire le necessità, sempre maggiori, di zinco, ferro, vitamine liposolubili e altri micronutrienti che può trovare in quantità necessaria solamente nel cibo.
Quando iniziare lo svezzamento?
L’introduzione dei primi alimenti diversi dal latte rappresenta una tappa fondamentale di estrema importanza per lo sviluppo psicofisico del lattante.
Il momento più indicato per iniziare ad introdurre i nuovi alimenti sarà quando il bambino avrà raggiunto un adeguato sviluppo neurofisiologico e quando sarà in grado di mantenere la posizione seduta tenendo la testa eretta; comunque non prima dei 4 mesi e non più tardi dei 6.
Sarà il bambino stesso che ci indicherà il momento più opportuno, attraverso dei segni inequivocabili: si mostrerà ancora affamato dopo il pasto con il latte, entusiasta alla visione o all’odore dei cibi diversi dal latte e incuriosito nel provare i cibi “nuovi”.
Non bisogna dimenticare però che fino al 12° mese di vita, il latte rimane l’alimento principale e più importante della sua alimentazione, proprio per questo parliamo di “alimentazione complementare”.
I primi cibi proposti, inizialmente semiliquidi e poi liquidi, fanno acquisire al bambino nuove esperienze sensoriali nelle quali è compreso l’apprendimento del gusto.
Bisogna tener presente che che già durante la gravidanza, l’alimentazione materna influisce in modo significativo sul sapore del liquido amniotico, e in seguito sul gusto del latte.
È importante rispettare i gusti del bambino, senza mai forzarlo nella scelta o nella quantità di cibo da assumere, in quanto questo significherebbe modificare significativamente la sua “personalità alimentare”.
Ma cosa amano mangiare i bambini?
I bambini tendono a prediligere gusti dolci mentre hanno un avversione per i gusti amari ed acidi. Ciò è determinato da una risposta genetica che serve a garantire l’introduzione di cibi ricchi di energia (solitamente zuccheri e quindi dolci) e di evitare alimenti o sostanze tossiche (generalmente dal sapore acido e amaro).
Il passaggio al cibo di maggiore consistenza è un momento importante per il sano sviluppo del bambino. Prima dello svezzamento l’infante è abituato ad alimentarsi solamente con latte materno, quindi liquido. Lo svezzamento e la sperimentazione di cibi più solidi rappresenta una tappa fondamentale:
- garantisce lo sviluppo del linguaggio
- riduce il rischio di disturbi alimentari
- favorisce l’accettazione di alimenti sani.
Per questo si inizierà introducendo alimenti dalla consistenza morbida prediligendo omogeneizzati e purea di frutta (inizialmente pera e mela) per poi passare ad alimenti più densi. Anche questo passaggio è soggettivo e dipende dalla capacità di masticazione del bambino (quindi dalla comparsa o meno dei denti), per favorire una corretta digestione e assorbimento del cibo, evitando uno squilibrio della flora batterica intestinale.
Come iniziare lo svezzamento?
La prima vera pappa è costituita principalmente da creme di riso, mais e tapioca, cereali naturalmente privi di glutine e buona fonte di carboidrati, sali minerali, proteine e calorie.
La base liquida delle creme è il brodo vegetale filtrato composto inizialmente da carote, patate e zucchine con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva e parmigiano grattugiato.
È di fondamentale importanza non aggiungere mai agli alimenti sale e zucchero per abituarli fin da piccoli a gusti poco salati e poco dolci, riducendo così il rischio di obesità e malattie cardiovascolari.
- Alimentazione del bambino dopo i 6 mesi: si possono iniziare ad aggiungere semolini di grano o multicereali prestando particolare attenzione alle varietà proposte sul mercato, evitando ad esempio le farine che contengono glutine irradiato con raggi gamma.
Contemporaneamente si possono iniziare ad aggiungere nel brodo vegetale altre verdure come sedano, finocchi, cipolle, erbette ed infine la carne, prediligendo carni bianche e più facilmente digeribili come agnello, coniglio, tacchino e vitello.
- Alimentazione del bambino a 7 mesi: Dal settimo mese in poi possiamo iniziare ad aggiungere nelle pappe i formaggi magri (come ricotta robiola e crescenza) che, insieme alla carne, rappresentano una buona fonte proteica.
Contemporaneamente si possono iniziare ad introdurre yogurt e prosciutto cotto magro senza polifosfati e successivamente il pesce (sogliola, trota, platessa, merluzzo, nasello) e i legumi.
Qualora lo svezzamento sia di tipo vegano/vegetariano l’introduzione dei legumi inizia già dopo il 6° mese per sopperire alla carenza di proteine introdotte con la carne, prestando particolare attenzione all’eccesso di fibra, eliminando per esempio la cuticola esterna.
- Alimentazione del bambino a 8 mesi: possiamo iniziare a modificare la consistenza degli alimenti, introducendo ad esempio pastina, riso, polpettine o carne tritata e frutta e verdura grattugiate.
- Alimentazione del bambino dai 9-12 mesi: possiamo includere nell’alimentazione alimenti come: pasta asciutta, biscotti secchi, tuorlo d’uovo, formaggi stagionati, pomodori senza buccia, cavolo, sedano, pesce spada, salmone.
- Alimentazione del bambino dai 12 mesi in poi: l’alimentazione del bambino sarà quasi completa, potrà mangiare una vasta gamma di alimenti tra cui gli ultimi da introdurre come: latte vaccino, orzo, farro, melanzane, carciofi, carne di maiale, albume d’uovo, frutti rossi, melone cachi, kiwi, mandorle, fichi.
Cosa fare se il bambino rifiuta di magiare?
Il momento dell’alimentazione deve essere un momento di serenità e tranquillità bisogna sempre ascoltare il bambino, rispettando le sue quantità, i suoi tempi e i suoi gusti.
Bisogna ricordare che siamo noi e l’ambiente alimentare che saremo in grado di creare a determinare l’alimentazione futura del nostro bambino.
È fondamentale quindi creare un ambiente di familiarità e tranquillità nel quale il bambino deve essere libero di sperimentare, gustare, odorare e toccare con mano senza paura di sporcarsi o di sporcare l’ambiente circostante.
Bisogna essere pazienti nel rispettare i suoi tempi e quando un alimento non viene gradito possiamo provare a presentarlo in maniera diversa, cambiando il grado di cottura e/o consistenza dell’alimento associandolo ad altri alimenti già graditi, senza mai costringerlo a fare a modo nostro.