Come gestire un bambino aggressivo

Come gestire un bambino aggressivo

Come gestire un bambino aggressivo

La rabbia può rendere il bambino e coloro che lo circondano molto infelici.

I bambini che perdono il controllo di se stessi spesso si sentono emotivamente a rischio, frustrati e isolati dal gruppo.

Secondo diversi esperti del settore, se si interviene per tempo, le prime tendenze aggressive dei bambini rischiano di diventare più ostinate intorno agli otto anni. A questa età, i bambini con disturbi comportamentali e di apprendimento sono meno sensibili all’intervento e hanno maggiori probabilità di sviluppare un disturbo cronico.

Il ruolo della famiglia, in particolare quello dei genitori, è cruciale nel trattamento di questi comportamenti.

Cause dell’aggressività dei bambini

I fattori che possono influenzare il comportamento aggressivo di un bambino sono molteplici, uno di questi fattori si trova nei geni. La variazione dei livelli di serotonina è stata associata alla manifestazione di comportamenti aggressivi. Questa sostanza chimica endogena pare sia responsabile della regolazione delle reazioni emotive e giustifica, in alcuni casi, il fatto che alcune persone si dimostrino più inclini all’aggressività rispetto ad altre. Più aumenta il livello di serotonina, più si è in grado di controllare le risposte emotive di rabbia.

Oltre ai determinanti genetici, ci sono altri aspetti che influenzano l’aggressività dei bambini.

Questi fattori possono essere di natura sociale, psicologica o educativa: l’età della madre, la capacità della famiglia di adattarsi socialmente, alterazioni come il  disturbo da deficit di attenzione, il tipo di relazione tra genitori e figli, la mancanza di coesione nel nucleo familiare.

La famiglia,  durante l’infanzia, è il contesto che ha la maggiore influenza sul comportamento del  bambino. Le relazioni tra genitori e figli influenzano fortemente il suo modo di agire ed è in queste che spesso va ricercata la causa dell’aggressività.

Oltre alla violenza fisica inflitta ai bambini, la violenza psicologica ha forti ripercussioni sul loro sviluppo psico-emotivo. Se un bambino assiste regolarmente a scene di violenza domestica, questo gli farà credere che l’aggressività sia una reazione normale e reagirà quindi con aggressività  nei confronti di chi gli sta intorno.

Come gestire comportamento aggressivo di tuo figlio

Dietro i comportamenti aggressivi di tuo figlio si cela sempre un messaggio, è compito del genitore identificare questo messaggio ed interpretarlo.

Intervenire per porre rimedio al comportamento aggressivo nei bambini non significa solo ridurre o eliminare tale comportamento. Bisogna prima di tutto incoraggiare dei comportamenti alternativi.

Per gestire il comportamento aggressivo di tuo figlio, devi rimanere calmo e paziente, anche se non sempre questo risulta facile. Non aggredire mai il bambino né fisicamente né verbalmente e cerca di indagare sulle cause della sua aggressività. L’empatia in queste situazioni gioca un ruolo fondamentale, il bambino deve essere rassicurato sul fatto che c’è qualcuno che lo capisce.

È il genitore o l’insegnante che, con il suo atteggiamento calmo, dolce ed empatico consente al bambino di emanciparsi dai comportamenti aggressivi.

Durante  i momenti rabbia, quando il bambino urla, lancia gli oggetti o si dimostra violento, tu resta calmo, un atteggiamento sereno, uno sguardo e una voce dolce lo tranquillizzeranno, troverà così la serenità per riflettere sul suo comportamento.

Con un bambino aggressivo le punizioni fini a se stesse non sono mai una buona soluzione:

Sarebbe opportuno usare una punizione che promuova l’apprendimento associandola sempre a una breve spiegazione del perché quel comportamento non è giusto.

A volte il bambino è sopraffatto dalle sue emozioni e non può essere avvicinato. Il contatto fisico e i tentativi di farlo ragionare avranno in quel momento come unico effetto quello di far aumentare la sua rabbia. In questo caso resta presente senza fare commenti aspettando che la rabbia si plachi. Quando è più tranquillo  prova a parlargli instaurando un contatto fisico: un abbraccio, una carezza possono far aumentare i livelli di serotonina che incide positivamente sull’umore. Solo con uno spirito tranquillo il bambino può soffermarsi a riflettere.

Evita i rimproveri bruschi che svalutano ed umiliano il bambino, questo farà aumentare la sua frustrazione, emozione alla base del comportamento aggressivo.

Cerca di lavorare sul comportamento di tuo figlio un passo alla volta, se manifesta diversi comportamenti sbagliati, concentrati sulla correzione di un comportamento per volta. Pretendere troppo dai bambini crea loro ulteriore stress ed alimenta la loro frustrazione nel momento in cui si rendono conto di non poter essere perfetti.

Perché il bambino è aggressivo?

Per intervenire su un comportamento aggressivo è necessario indagare sulle cause alla base dello stesso. Spesso le manifestazioni di aggressività sono la conseguenza di una situazione di stress e frustrazione. E’ necessario analizzare la situazione acquisendo il suo punto di vista. Non considerare mai banali le emozioni di tuo figlio, ricorda che un bambino ha una sensibilità amplificata e tende ad ingigantire interiormente ciò che vive e percepisce all’esterno.

Rifletti sulla vita che svolge quotidianamente, chiediti se trascorre troppo tempo della sua vita a scuola, se ha degli amici, se gioca serenamente con loro, com’è il suo rapporto con gli insegnanti. L’altra parte della vita di tuo figlio è la vita familiare. Com’è il vostro rapporto? Di cosa si lamenta più spesso? Come si comporta con il fratellino? Soffre di gelosia? Cerca di non sminuire sentimenti che a te sembrano banali, poco importanti.

Interrogati su come appari a tuo figlio, che tipo di genitore sei? Inevitabilmente i genitori diventano modelli da seguire per i figli e molto spesso non è semplice guardarsi con obiettività e riconoscere dei comportamenti sbagliati. Per questo è necessario, talvolta, chiedere un parere esterno, un consulto psicologico può aiutare a risolvere problemi relazionali e familiari di cui si ignora addirittura l’esistenza.

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