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Desio, spazio lettura in sala d’attesa dell’ambulatorio pediatrico

Desio, spazio lettura in sala d’attesa dell’ambulatorio pediatrico

Desio, spazio lettura in sala d’attesa dell’ambulatorio pediatrico

Nuovo presidio Nati per leggere. Una risposta agli smartphone. I libri per intrattenere bimbi e ragazzi al posto dei telefonini.

Un angolo in corrispondenza del box infermiere, con un pannello raffigurante bimbi e libri, con un ramo su cui sono appese frasi che riguardano la lettura. Fascia d’età 0-17 anni. Mira al benessere dei più piccoli il nuovo progetto lanciato dall’Asst di Monza e realizzato con il contributo dell’associazione Abio Brianza per l’acquisto del materiale necessario.

Su due bacheche i genitori troveranno le indicazioni su come avvicinarsi a questa esperienza e sui riferimenti per approfondire le informazioni del progetto in assenza di personale dedicato. In una piccola libreria sono stati suddivisi i libri.

Per i bambini più piccoli nella parte bassa, così da permettere loro di scegliere liberamente ciò che li attira, predisponendo un tappeto lavabile sul quale sedersi, scoprire i libri e leggere con i genitori.

Nei ripiani superiori i libri per ragazzi in età scolare che più facilmente scelgono in base al titolo o all’autore e hanno a disposizione tavolini e sedie dove accomodarsi. Sono presenti pieghevoli in varie lingue (italiano, albanese, arabo, cinese, croato, francese, inglese, romeno, serbo, sloveno, spagnolo, russo e tedesco), per informare anche le famiglie straniere sulla possibilità di reperire libri nella propria lingua per i bambini.

“È ormai consuetudine vedere che per i genitori il metodo più immediato per intrattenere i figli durante le visite è utilizzare il proprio smartphone – spiega Tiziana Varisco, direttore facente funzione della Struttura complessa di pediatria e neonatologia – Abbiamo ritenuto che proporre un’alternativa poteva essere un buon modo di fare educazione sanitaria e abbiamo preso contatti con l’associazione Nati per leggere. La letteratura scientifica ha dimostrato come la lettura condivisa proposta con continuità fin dal primo anno di vita ai bambini in età prescolare, possa avere una profonda influenza sia sulla dimensione relazionale che cognitiva. Il nostro desiderio è riuscire a coinvolgere anche il personale medico e infermieristico e sensibilizzare i genitori nell’uso di libri anche a casa. La promozione della lettura in famiglia intensifica anche la relazione genitori-figli”.

“Con un semplice consiglio dato ai genitori – aggiunge il Dg dell’Asst di Monza Matteo Stocco – ovvero leggere un libro con il bambino in braccio anche in ospedale, si può aumentare lo stimolo cognitivo del piccolo, che è tanto più efficace quanto più è collegato a esperienze emotive”.

I libri aiutano i bambini ad acquisire competenze e strategie per muoversi nella realtà di tutti i giorni e li preparano ad affrontare le difficoltà della vita quando saranno grandi. La lettura è uno strumento di conoscenza. Storia dopo storia, fiaba dopo fiaba i piccoli osservano come muoversi per affrontare la vita, per non farsi cogliere impreparati. Infine, i bambini che leggono sono tendenzialmente più curiosi e creativi.

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