Anche se sei un ottimo genitore, l’amnesia dissociativa può farti dimenticare tuo figlio in auto.
Negli ultimi anni sono giunte alla ribalta della cronaca giornalistica diverse storie in cui un bimbo o una bimba hanno perso la vita perché dimenticati in auto da un genitore.
Di solito questo tipo di incidenti hanno sempre le stesse caratteristiche: un genitore, già di base molto stanco o sotto stress, va incontro ad un cambiamento nella routine quotidiana e si scorda di portare il figlio o la figlia all’asilo, proseguendo poi la propria giornata come se lo avesse fatto, recandosi dunque al lavoro ad esempio, fino a quando non avviene la tragedia, cioè la morte del bimbo nel seggiolino posto nel sedile posteriore della macchina.
Si tratta di notizie tremende che destano in chi le ascolta delle reazioni molto forti, la rabbia e l’indignazione hanno tutte la stessa voce di chi si chiede “ma come può un genitore essere talmente snaturato da dimenticare un figlio in auto?”.
Si tratta di una domanda che già in sé contiene un giudizio: un genitore che ama suo figlio non potrebbe mai fare una cosa del genere. Da questo giudizio il passo verso la condanna è davvero breve: sicuramente è una persona senza valori, un genitore assente, maltrattante, decisamente inadeguato, un vero mostro che merita una punizione severa.
In realtà questi giudizi così estremi nascono dalla paura che una tragedia del genere possa accadere a chiunque.Se questo genitore è un mostro, uno snaturato insensibile, io posso essere certo che a me questa cosa non potrà mai succedere. E invece questa è proprio una cosa che potrebbe capitare a chiunque di noi.

I genitori che hanno perso i figli in questo modo tragico erano persone che li amavano, che si prendevano cura di loro al meglio delle loro possibilità, ma che sono andati incontro a un fenomeno noto come amnesia dissociativa: una condizione di vuoto di memoria transitorio, una sorta di black out in cui avviene una disconnessione delle funzioni della coscienza dalla memoria, come se una parte della corteccia cerebrale venisse disattivata temporaneamente e si perdesse un frammento della giornata, con una durata variabile che va da pochi minuti a diverse ore.
Che cos’è l’amnesia dissociativa?
Si tratta di un meccanismo che mettiamo in atto in tanti momenti nella nostra quotidianità, provate a pensare a quante volte durante la giornata il pensiero non è rivolto a ciò che stiamo facendo ma si perde in altre cose. Quando inseriamo il pilota automatico, per intenderci, e compiamo senza pensarci i gesti che ci sono più familiari.
Accade tutte le volte che, ascoltando qualcuno che parla, ci perdiamo in altre riflessioni, quando arriviamo sul posto di lavoro senza ricordarci che strada abbiamo fatto, quando non troviamo qualcosa che siamo sicuri di aver messo sempre nello stesso posto.
Banalmente è ciò che accade anche quando dimentichiamo la caffettiera sul fuoco o il ferro da stiro acceso. Di solito succede quando siamo stanchi o sotto stress perché abbiamo diverse cose a cui pensare e che affollano i nostri pensieri.
La maggior parte delle volte questo fenomeno è innocuo e non ci fa riportare conseguenze, in alcune situazioni invece l’esito può essere differente, ma è importante sottolineare che si tratta di un meccanismo neurologico.
È ormai stata dimostrata scientificamente la relazione tra la presenza di una forte condizione di stress e uno stato di compromissione della memoria. I corticosteroidi, meglio conosciuti come ormoni dello stress, hanno il potere di sopprimere l’attività neurale associata alla memoria e all’apprendimento. È per questo che è illusorio pensare che a noi questo non potrebbe mai succedere: i ritmi frenetici e stressanti rappresentano la quotidianità per un gran numero di persone.
Nei casi tragici in cui i bimbi hanno perso la vita in auto è accaduto che il genitore, sovrappensiero nello svolgere delle azioni di routine, abbia saltato un passaggio senza rendersene conto, anzi profondamente convinto di avere fatto sempre le stesse cose. Quando poi ci si rende conto dell’accaduto è troppo tardi.
E anche se è molto difficile da accettare bisogna dire che questo può accadere anche a dei genitori presenti, sensibili, premurosi coi propri figli.

É vero che di solito si tratta di persone stanche e che vivono una condizione di stress, ma a volte basta davvero poco per andare incontro all’amnesia dissociativa: per esempio basta invertire l’ordine abituale in cui si portano i figli a scuola o che sia l’altro partner a svolgere un compito che non è suo abituale.
Giudicare gli altri quindi non serve, se non a proteggere la nostra mente dal dolore e dalla paura che a noi possa accadere lo stesso. I genitori che hanno perso i figli in questo modo hanno già la loro croce da portare, un peso dal quale sarà molto difficile liberarsi.

Ciò che invece può essere utile è trovare delle strategie per ridurre il rischio che questo meccanismo si verifichi, strategie che comprendono un livello emotivo, di presa in carico della propria condizione di stanchezza e di stress, che è una condizione molto diffusa nei genitori che spesso si ritrovano a doversi barcamenare tra figli e lavoro senza un sostegno, né un attimo di tregua.
Ma anche strategie concrete come l’obbligo di presenza nei seggiolini di un dispositivo di segnalazione che rileva la presenza del bambino nel sedile posteriore. Molti si sono sentiti infastiditi da questo ulteriore obbligo che è sempre a carico delle famiglie, lo hanno visto come una cosa inutile per un buon genitore, ma come ribadito più volte in questo articolo, non si tratta di mettere in discussione l’idoneità genitoriale, ma di mettere in sicurezza la vita di tutti i minori che viaggiano nei sedili posteriori delle nostre auto.
Maria Grazia Rubanu
Psynerghia – Psicologia e Relazioni