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Ecco i consigli della psicologa per affrontare questo momento.
L’inserimento al nido è una fase di passaggio importantissima non solo per il bambino, ma per tutta la famiglia.
Il cambiamento infatti riguarda tutti: sia il piccolo che si accinge ad affrontare il primo importante distacco della sua vita, sia i genitori che devono gestire al meglio questo momento di separazione che anche per loro è delicato.
Bisogna abituarsi all’idea di lasciare il proprio bimbo alle cure di altre persone e imparare a fidarsi di loro e anche a fare affidamento sulle capacità di adattamento e di crescita del proprio piccolo.
L’ANSIA DA SEPARAZIONE
L’ansia da separazione è un tema che riguarda sia il bimbo che per la prima volta si troverà a passare tanto tempo con persone che ancora non gli sono familiari, sia i genitori, soprattutto il genitore che ha passato più tempo con lui durante i primi mesi (di solito la madre). Ma bisogna pensare che non si tratta di un abbandono ed è quindi importante non viverlo come tale.
Si tratta infatti di affidare il proprio bambino alla cura di persone esperte che sicuramente sono state selezionate in modo adeguato e i genitori stessi avranno fatto una ricerca e visto più strutture prima di scegliere quella in cui inserire il loro figlio o la loro figlia.
Se il bambino piange bisogna accogliere la sua reazione perché si tratta di una naturale risposta al cambiamento. Col pianto i bambini dimostrano la paura per una situazione nuova che non conoscono e che non sanno come sarà, non conoscono ancora il nuovo ambiente nel quale andranno a stare e le persone con cui passeranno parte della giornata.
LA FIDUCIA
È importante che si venga a creare un’alleanza tra i genitori e le figure educative, deve essere sempre chiaro che si ha lo stesso obiettivo che è quello della crescita sana e armoniosa del bambino.
È umano che ogni tanto possano svilupparsi delle piccole gelosie nei confronti di una maestra se si vede che il bimbo piccolo le è particolarmente affezionato. Ma queste emozioni “umane” devono essere sempre riconosciute in modo che non diventino un ostacolo a questo percorso di crescita.
È fondamentale che si costruisca un dialogo e uno scambio tra i genitori e le figure educative in modo che si crei una sinergia, in cui ognuna delle due parti è sempre informata di ciò che avviene, sia dei progressi che delle piccole difficoltà del bambino.
Se si instaura una buona relazione bastano anche pochi minuti al giorno quando si accompagna o si va a riprendere il bimbo. È essenziale che si vada nella stessa direzione e che si decidano insieme i passi da compiere quando ci saranno dei cambiamenti da portare avanti in modo da lavorare sempre in sinergia.
Si può dunque decidere assieme quando togliere il ciuccio o cominciare a togliere il pannolino o se ci sono comportamenti da modificare come il succhiarsi il dito e così via.
COSA SI PUÒ FARE PER GESTIRE AL MEGLIO LA SITUAZIONE
Per gestire al meglio la situazione è opportuno preparare il bimbo o la bimba in modo adeguato:
- Il bambino deve vedere il nido già prima di andarci per la prima giornata di inserimento, in modo che possa osservare tutti gli spazi, conoscere le figure educative e gli altri bambini e iniziare a familiarizzare con l’idea che passerà con loro un po’ di tempo tutti i giorni;
- Per iniziare a costruire la routine si può utilizzare una storia, già esistente o meglio ancora costruita apposta per lui con delle immagini o delle foto in cui si racconta come sarà la giornata al nido, in modo che il bambino possa avere la prevedibilità, sapere che cosa gli accadrà momento per momento.
- Non è mai opportuno fare troppi cambiamenti insieme, quindi non si dovrebbero togliere il ciuccio o il panno in concomitanza con l’inserimento. Troppe novità assieme potrebbero essere eccessive per il piccolo;
- Scegliere con lui lo zainetto che porterà con sé e trovare un posto, sempre in vista dove lasciarlo in casa, in modo che diventi familiare per lui anche l’idea di portare con sé una cosa sua;
- Permettergli di portare un suo oggetto che lo rassicura e magari gli ricorda i genitori, può essere un pupazzo con l’odore di mamma e papà o un piccolo giocattolo. Oggetti capaci di segnare la continuità tra due luoghi e soprattutto la continuità degli affetti che non scompaiono anche se non sono fisicamente presenti;
- Quando lo si accompagna dirgli che passerà alcune ore lì con le maestre e con gli altri bimbi, che farà tante cose belle come giocare o ascoltare storie e poi lo si saluterà dicendo che più tardi il papà o la mamma andranno a riprenderlo.
- Ricordatevi di non andare mai via senza salutarlo, a volte i genitori pensano che se vanno via non visti il bambino non si renderà conto e sarà più sereno, ma questo non è vero. L’andar via senza salutare, al contrario viene percepito con forte incertezza e può svilupparsi la sensazione di non potersi fidare dei genitori perché non fanno cose prevedibili e non dicono la verità. Il momento del saluto invece è molto importante per trasmettere sicurezza e serenità perché si sta lasciando il bimbo con persone di cui ci si fida e che si prenderanno cura di lui al meglio. È quindi importante salutarlo con serenità e fermezza senza mostrare preoccupazione;
- Quando lo si va a prendere è raccomandato trascorrere del tempo solo con lui, senza distrazioni di nessun tipo, uno spazio e un tempo dedicato a fargli sentire la presenza del/dei genitori, basta anche una mezz’ora ma deve essere di attenzione totale;
- Il fatto di andare all’asilo deve essere percepito come una cosa positiva, un importante passo verso la crescita e la costruzione dell’autonomia, si può quindi dire al bambino che lui andrà a scuola, così come la mamma e il papà vanno a lavoro, che sono tutte belle attività e che poi ci ritroverà assieme al pomeriggio o alla sera.
- La scuola non deve mai essere usata come ricatto “se non fai da bravo ti mando all’asilo/lo dico alla maestra” o magari “se non vai a scuola poi non avrai il premio”;
- È fondamentale rispettare i suoi tempi: ci sono bimbi che si adattano facilmente, magari perché sono già abituati a socializzare con i pari e bimbi che hanno bisogno di più tempo per portare a termine l’inserimento;
Non arrendetevi se vedete che vostro figlio sta affrontando delle difficoltà e non tornate indietro sui vostri passi, ma cercate di capire se potete fare qualcosa per aiutarlo a sentirsi più sereno in questa fase, anche in accordo con le figure educative.
Maria Grazia Rubanu
Psicologa Psicoterapeuta
Psynerghia – Psicologia e Relazioni