Tuo figlio è troppo timido? Ecco come puoi aiutarlo

Tuo figlio è troppo timido? Ecco come puoi aiutarlo

Tuo figlio è troppo timido? Ecco come puoi aiutarlo

Tuo figlio fa fatica a socializzare a causa della timidezza? Ecco come puoi aiutarlo!

Mentre alcuni bambini reagiscono con estrema apertura nelle novità o si mostrano molto sicuri in nuovi contesti ed estroversi con nuove persone, altri assumono un atteggiamento di chiusura e introversione che spesso viene definito timidezza. Alcuni bambini presentano momenti di timidezza, altri sono semplicemente “timidi”.
I genitori rimangono spiazzati dai loro bambini che, se in casa si mostrano a loro agio ed esuberanti, non appena vengono inseriti in un ambiente nuovo o incontrano persone sconosciute (o poco conosciute), risultano trattenuti e chiusi, facendo precipitare il genitore in una marea di dubbi ed incertezze quali: devo lasciare che il mio bambino sia timido o devo aiutarlo ad uscire dalla timidezza?

Secondo Christopher Kearney, Phd, professore di psicologia presso l’università del Nevada a Las Vegas, si possono fare entrambe le cose: i bambini definiti “timidi” non diventeranno “animali sociali”, ma si possono dare loro alcuni strumenti per aiutarli a comportarsi nei contesti sociali e a costruire sane relazioni.

Quando timido diventa “troppo timido”?

Non c’è nulla di male nell’essere timidi: spesso i timidi sono ascoltatori più attenti ed hanno meno difficoltà a scuola. La timidezza diventa un problema quando si trasforma in un ostacolo a fare qualcosa, o quando rende il bambino infelice. In questi casi è consigliato un consulto professionale:

  •  Il bambino rifiuta di andare a scuola
  • Il bambino ha difficoltà a crearsi amicizi
  •  Il bambino non vuole andare alle feste di compleanno o rifiuta di praticare attività sportiva
  •  Il bambino diventa ansioso per il fatto di essere timido

Cosa determina la timidezza nei bambini?

La timidezza è abbastanza comune, si stima che la percentuale di persone timide sia tra il 20 e il 48%.Molti bambini e bambine sono nati con quel tipo di caratteristiche, altri lo divengono in seguito ad un evento.

E’ il caso di vostro figlio?

Se il bambino ha sviluppato la timidezza a seguito di un evento o in un determinato periodo sarebbe meglio indagare e saperne di più, magari con l’aiuto di uno psicologo per aiutare a superare la difficoltà.

Accogliere una personalità timida

Una volta riconosciuti questi atteggiamenti naturali si può lavorare con loro anziché cercare di contrastarli, afferma Bernardo Carducci, PhD, direttore dell’istituto di ricerca sulla timidezza presso l’ Indiana University Southeast.
I bambini definiti “timidi”, pur essendo spesso indipendenti, empatici e riflessivi, spesso non amano provare cose nuove e quindi ci mettono un po’ ad adeguarsi alle nuove situazioni. Magari vorrebbero socializzare, ma evitano di approcciare gli altri perché ne sono impauriti, o semplicemente perché non sanno come comportarsi. Secondo Carducci è importante che affrontino la nuova situazione al loro ritmo, non al nostro.

ATTENZIONE:

L’accettazione delle emozioni del bambino e delle sue caratteristiche è uno dei gesti d’amore più importanti. E’ estremamente svilente pretendere che il bambino sia diverso da quello che è in quel momento della sua vita, quindi è controproducente etichettare il bambino come “timido”, rispondere al suo posto quando rifiuta di farlo, essere eccessivamente protettivi o, al contrario, prenderlo in giro per “sdrammatizzare”

Come posso aiutare il mio bambino/la mia bambina a vincere la timidezza?

In primo luogo la timidezza non è un problema e sicuramente sottolineare l’atteggiamento circospetto del bambino come un difetto non li aiuterà. Inoltre il genitore può fornire degli strumenti di aiuto per aiutare i bambini timidi nella socializzazione. Eccone alcuni:

– Fornire una strategia di ingresso

Si può consigliare al bambino di ascoltare prima ciò che viene detto dagli altri e di inserirsi nella conversazione quando si trova spazio per un argomento su cui si ha qualcosa da dire (uno sport, un hobby, un gioco che gli piace).

– Costruire sicurezza

E’ efficace ricordare al bambino eventi passati in cui è avvenuto per lui qualcosa di nuovo che ha riservato risvolti positivi, ad esempio, rievocare una festa di compleanno alla quale è andato senza conoscere molti degli invitati, ma durante la quale si è divertito con gli altri bambini.

– Lavorare sulle abilità sociali

Esercitati sull’allenare insieme le abilità sociali, ad esempio abituare il bambino a salutare il cassiere del supermercato, il portinaio, i vicini di casa, oppure fargli ordinare in autonomia la propria cena al ristorante.

– Fornire feedback

Riconoscere gli sforzi del bambino congratulandosi o battendo il cinque ogniqualvolta riesca ad effettuare un piccolo passo avanti. Parlare insieme dei risultati raggiunti e dei prossimi step può sempre essere utile per rafforzare la strategia!

– Esprimere empatia

Rassicurare il bambino può anche voler dire raccontargli come si è vinta la propria personale “sfida” alla timidezza attraverso esempi ed episodi. Sempre è necessario accogliere le emozioni del bambino senza giudizio, mostrandosi amorevoli e comprensivi in ogni situazione.

– Dare il buon esempio

I bambini, si sa, ci imitano. Mostrarsi socievoli e fiduciosi nei confronti delle altre persone e salutare educatamente tutti aiuterà loro ad avere un atteggiamento meno intimorito.

– Accettare

Qualunque sia l’atteggiamento del bambino e qualunque siano i suoi tempi sempre l’accettazione completa è un grande segno d’amore e di fiducia nei suoi confronti.

Icona 1

PEDIATRA ONLINE

Icona 2

PEDIATRA A DOMICILIO

Icona 3

VIDEO CORSI