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Perche e importante proteggere i bambini dalle fonti di rumore

Perché è importante proteggere i bambini dalle fonti di rumore.

Perché è importante proteggere i bambini dalle fonti di rumore.

La prolungata esposizione a forti rumori pregiudica la salute uditiva, degli adulti ma anche dei bambini. Addirittura a livello fetale.

Gli studi

Gli studi in materia parlano chiaro: già nel 1978, infatti, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente americana (EPA) aveva condotto una ricerca sull’argomento, dalla quale emergeva una stretta correlazione tra bambini nati sottopeso e livelli di rumore superiori alla soglia consentita (85 dB) e un rapporto di causa-effetto tra la frequentazione abituale di ambienti rumorosi da parte di donne in gravidanza e l’insorgenza di alcuni dei principali difetti dei neonati, dal labbro leporino ai disturbi riguardanti la colonna vertebrale.

I risultati dello studio statunitense sono stati confermati anche da indagini successive e da una conoscenza sempre più approfondita dello sviluppo fetale. Oggi è scientificamente dimostrato che il feto è in grado di percepire i suoni esterni, ai quali reagisce con un aumento dell’attività motoria e del battito cardiaco. È altresì provato che le donne incinte esposte in modo prolungato a fonti di rumore mostrano una produzione ormonale più bassa rispetto a quelle che portano avanti la gravidanza in ambienti tranquilli, disparità che aumenta progressivamente con l’avvicinarsi del termine previsto per la nascita del bambino.

Così come i feti sono sensibili ai rumori, anche i neonati possono presentare disturbi uditivi, che fortunatamente è possibile diagnosticare già dai primi giorni di vita, grazie a un esame semplice da eseguire e assolutamente non invasivo. Si tratta delle otoemissioni acustiche (chiamate anche emissioni cocleari) che registrano i suoni generati in modo spontaneo dalla coclea, una delle principali componenti dell’orecchio interno che fa parte dell’organo dell’udito. Questo primo test è già in grado di stabilire la corretta funzionalità uditiva del neonato; qualora il medico curante nutrisse dubbi al riguardo, comunque, si può ricorrere a un ulteriore esame diagnostico, che prevede l’utilizzazione degli ABR, i potenziali evocati uditivi. Anche in questo caso si tratta di un esame completamente indolore, il cui scopo è valutare la reazione del sistema nervoso uditivo all’esposizione di uno stimolo sonoro. Il risultato del test riguarda dunque il corretto funzionamento del nervo acustico, che permette la trasmissione del segnale acustico dall’orecchio al cervello.

Le fonti di rumore più rischiose per i bambini e i loro possibili effetti negativi

La salute uditiva dei più piccoli può essere messa in pericolo da diversi rumori, tutti riconducibili alla quotidianità: dal traffico cittadino ai giocattoli rumorosi, dall’abitudine di tenere il volume della TV troppo alto al caos dei centri commerciali, senza contare le eventuali grida domestiche, sono numerosi i fattori di rischio per l’udito dei bambini.

Così come accade per gli adulti, anche i bambini esposti regolarmente a rumori di forte intensità possono accusare una progressiva perdita dell’udito, con gravi ripercussioni non solo sul piano fisico, ma anche a livello sociale e in particolare sulle capacità di comunicazione. I bambini che soffrono di disturbi uditivi, infatti, possono manifestare disturbi del comportamento, difficoltà nello sviluppo del linguaggio, problemi di concentrazione, oltre a cefalea, insonnia e irritabilità.

Come fare prevenzione contro l’esposizione prolungata al rumore?

Per ridurre il rischio che i rumori forti possano danneggiare la salute uditiva dei bambini la prevenzione è fondamentale. Dal momento che i rumori più pericolosi sono proprio quelli a cui i bambini sono esposti quotidianamente, le azioni di prevenzione si declinano in semplici accorgimenti da applicare giorno dopo giorno. Tenere la radio, la tv o i dispositivi elettronici a un volume moderato, così come evitare di portare spesso i bambini in luoghi molto affollati, quali fiere, centri commerciali o manifestazioni di vario genere, sono alcune delle best practices che permettono di prevenire eventuali disturbi all’udito dei più piccoli. Allo stesso modo, è consigliabile prediligere giocattoli che non emettano suoni acuti e continui, con cui i bambini possono giocare quotidianamente senza correre pericoli per la propria salute uditiva. I giocattoli troppo rumorosi, inoltre, possono suscitare irritabilità e nervosismo, dando origine a disturbi del comportamento che in molti casi si ripercuotono sull’intera vita sociale del bambino.

Un altro utile accorgimento consiste nell’evitare una sovrapposizione di suoni, come accade per esempio quando ci sono più dispositivi elettronici accesi mentre si chiacchiera o si gioca in casa. Da ultimo, per proteggere l’udito dei bambini è anche utile controllare l’acustica della propria abitazione e, soprattutto se si abita a ridosso di una strada trafficata o all’interno di un condominio molto rumoroso, è bene aumentare l’isolamento acustico, installando appositi pannelli e serramenti.

Marco Cociglio
Audioprotesista Starkey

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