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Il momento della nanna dei bimbi è sempre faticoso per i genitori: ecco come renderlo più dolce
Insegnare ai bambini ad addormentarsi da soli è molto difficile ma non impossibile, soprattutto perché richiede pazienza e dolcezza in modo da rendere quanto più tranquillo il momento di andare a nanna e non trasmettere emozioni negative e traumatiche al bambino.
In cosa consiste il metodo Montessori per insegnare ai bambini ad addormentarsi da soli?
Il metodo Montessori per insegnare ai bambini ad addormentarsi e dormire da soli consiste in tecniche considerate “dolci” che rispettano i ritmi circadiani naturali del bambino, insegnandogli a gestire sé stesso ponendo dei limiti alla sua esigenza di essere consolato.
Sin da neonati bisogna abituare i bambini a rispettare la successione del giorno e della notte in modo da favorire il sonno notturno: è molto importante abituarlo sin da piccolissimo a degli orari regolari composti di abitudini e giornate tranquille.
Infatti, quando i bambini vengono stimolati continuamenti con troppi giochi e attività diverse rischiano di diventare iperattivi e stressati per poi avere difficoltà ad addormentarsi.
Quindi, durante il giorno è importante anche lasciare il bambino libero di scoprire l’ambiente circostante e giocare con cose semplici, anche solo a prendere confidenza con il movimento di mani e piedi.
In questo modo il bambino imparerà a conoscersi e a stare da solo con se stesso.
La seconda cosa che ci insegna il metodo Montessori è quella di creare una routine della sera per abituare il bambino al momento della nanna.
Gli esperti consigliano di cominciare con un bagnetto caldo, poi fargli indossare il pigiama e consumare una cena leggera.
Sono vietati giochi movimentati dopo cena, meglio mettere il bambino a letto e cantargli una ninna nanna o leggergli una storia, alla fine della quale spegnere la luce e rimanere accanto a lui accarezzandolo ogni tanto.
Questi gesti al buio gli faranno capire che i propri genitori sono vicini e che lui è al sicuro: ben presto imparerà ad addormentarsi da solo.
In caso di risveglio notturno, non bisogna prendere il bambino in braccio, né accendere la luce e tantomeno portarlo in un’altra stanza.
È meglio che il bambino resti nel suo lettino e che i genitori cerchino di rassicurarlo parlando a bassa voce e cercando di farlo riaddormentare da solo.









Quando i neonati iniziano ad addormentarsi da soli?
Normalmente, già dopo i tre mesi dalla nascita, i neonati sono in grado di riaddormentarsi da soli dopo i risvegli.
Ma già a cinque settimane è possibile insegnargli a dormire da soli in modo da abituarli a dormire più a lungo.
Come disabituare il bambino a dormire nel lettone?
Spesso, per esigenza e comodità, si abitua il neonato a dormire nel lettone con i propri genitori.
Questo contatto notturno con il bambino è del tutto naturale e favorisce il rapporto tra lui e i genitori.
Ma al compimento di un anno di età è meglio disabituare il bambino a dormire nel lettone.
Il suo lettino o culla dovrà essere quanto più accogliente possibile, confortevole e con lenzuola allegre. Sarà possibile dargli un pupazzo che gli tenga compagnia o un fazzoletto che abbia l’odore della propria mamma.
Queste piccole cose lo faranno sentire al sicuro e circondato da cose che lui conosce.
Se il bambino inizia a piangere in questa nuova situazione, i genitori devono desistere da concedergli di dormire ancora una volta nel lettone, quindi non bisogna prenderlo in braccio ma parlargli tranquillamente e a bassa voce per rassicurarlo.
A questo punto è possibile cantargli una canzone, raccontargli una favola e accarezzarlo. Con questi gesti il bambino capirà di essere al sicuro e si abituerà a rimanere e ad addormentarsi da solo nel suo lettino.