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Come riconoscere nei bambini i dsa disturbi specifici dellapprendimento

Come riconoscere nei bambini i DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento)

Come riconoscere nei bambini i DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento)

Individuare nel bambino Disturbi Specifici dell’Apprendimento non è sempre semplice per i genitori, nella maggior parte dei casi i Disturbi Specifici dell’Apprendimento vengono comunicati dalla scuola. L’insegnante segnala ad esempio che il bambino è intelligente, ma non si applica, oppure che è distratto, dimentica il materiale o rifiuta di leggere e scrivere quando gli viene richiesto.

A volte i comportamenti oggetto di segnalazione riguardano irrequietezza (si muove continuamente mentre legge o scrive), stanchezza e incostanza o difficoltà a portare a termine i compiti. I risultati scolastici sono altalenanti, e il bambino deve essere costantemente spronato e incoraggiato

Tutti questi comportamenti vanno attenzionati in quanto possono costituire veri campanelli d’allarme che permettono l’individuazione di DSA.

Da parte del genitore ci può essere la tendenza ad attribuire immaturità al bambino e quindi potrebbe essere portato a pensare di aspettare che il bambino cresca e maturi, ma si consiglia invece vivamente di non sottovalutare questi segnali che potrebbero sottendere un problema di difficoltà di apprendimento.

E’ importante invece che il genitore vada in profondità per comprendere le ragioni delle difficoltà scolastiche del bambino, perché un DSA non riconosciuto può portare nel tempo l’individuo ad un basso livello di autostima, con tutto ciò che ne consegue in termini di rischio di disturbi emotivi e psicologici, quali ansia, disturbi del comportamento e addirittura depressione.

Cosa è possibile fare in caso di DSA?

Innanzitutto, porsi in atteggiamento di ascolto attivo verso il bambino al fine di aiutarlo e considerare questi sospetti avanzati dall’insegnante come opportunità per meglio comprendere la sua situazione.

Si consiglia di cercare un dialogo con la scuola attraverso un’analisi più approfondita dei campanelli d’allarme e di analizzare allo stesso tempo se, in famiglia, non vi siano precedenti di persone con le stesse difficoltà.

Ripercorrendo le tappe evolutive del bambino e la sua crescita, inoltre, è possibile cogliere altri segnali del disturbo (confondere la destra con la sinistra, non riuscire ad andare in bicicletta senza rotelle, ha avuto difficoltà ad imparare e ricordare i giorni della settimana o i nomi dei mesi)

Se il problema non viene affrontato nel modo corretto e con prontezza la situazione può aggravarsi con l’andare del tempo e portare il bambino a provare un sentimento di inadeguatezza e addirittura ad assumere un atteggiamento di rinuncia che può dipendere proprio da un disturbo di DSA trascurato.

Per un genitore può essere doloroso confrontarsi con una difficoltà del proprio bambino, ma la finalità della corretta interazione con il problema è proprio la volontà di trovare una soluzione per aiutare il bambino ad avere uno sviluppo armonioso e felice.

Se è vero che uno scarso rendimento scolastico può essere un segnale di DSA, bisogna ricordare che non tutti i bambini che manifestano un disagio scolastico ne sono affetti.
Lo scarso rendimento o impegno, infatti, può dipendere da altri fattori, interni, quali una difficoltà da un punto di vista emotivo o esterni, quali dinamiche familiari e circostanze relative al vissuto della persona. In questi ultimi casi non si parla infatti di DSA, ma di difficoltà di apprendimento, che a differenza del primo è superabile attraverso un intervento didattico mirato.

Si sottolinea che molteplici situazioni personali possono provocare difficoltà a livello scolastico, ne consegue che non tutti i bambini che manifestano un disagio e/o uno scarso rendimento scolastico hanno un DSA.
Quando lo scarso rendimento è causato da fattori interni come motivazione, stato d’animo e/o fattori esterni come problematiche familiari, in questi casi non si può parlare di DSA ma di difficoltà di apprendimento, le quali generalmente sono transitorie e superabili con un intervento didattico mirato.

Come posso distinguere una difficoltà di apprendimento da un Disturbo Specifico dell’Apprendimento?

Dopo aver parlato con i genitori, sono gli insegnanti insieme al Dirigente gli incaricati per predisporre una relazione che dovrà essere consegnata al pediatra e agli specialisti del Servizio Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva, o all’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile della propria Azienda Sanitaria Locale di riferimento o a specialisti privati.

La diagnosi clinica della DSA, in Italia, può essere realizzata solo da psicologi (L.56/89) e medici, tramite test specifici, standardizzati e condivisi, in linea con le indicazioni della Consensus Conference, del Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference e dell’Istituto Superiore di Sanità.

A seguito dell’accordo Stato-Regioni “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA)” del 25 luglio 2012, le singole regioni hanno legiferato sulla materia. Alcune regioni hanno previsto la possibilità che la diagnosi venga effettuata anche da specialisti o strutture accreditati.

Quali sono i tempi per la diagnosi di un DSA?

Per la diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia si parla di fine della seconda elementare, mentre quella di discalculia può essere elaborata alla fine della terza elementare.

In attesa della diagnosi cosa si consiglia di fare?

E’ sempre bene mantenere un atteggiamento aperto e positivo, adottando una nuova chiave di lettura delle difficoltà del bambino, comunicando fiducia e comprensione e mostrando ancora più aiuto a svolgere i suoi compiti, promuovendo un clima di supporto e collaborazione.
Se hai dubbi si consiglia di rivolgerti a un professionista del settore che sia in grado di supportarti e, insieme, cercate di sostenere il bambino soprattutto attraverso la ricerca dei suoi punti di forza.

Per saperne di più sui DSA, vi consiglio una piccola ma utile filmografia sui DSA.

  • Stelle sulla terra – di Aamir Khan
    Uno dei pochi film sulla dislessia unicamente su questo tema. Diretto nel 2007 da Aamir Khan, prodotto in india, racconta con chiarezza la vita di un bambino di nove anni dislessico che viene aiutato da un insegnante a sua volta con dislessia.
  • Mommy – di Xavier Dolan
    Un quindicenne con disturbi dell’apprendimento viene cresciuto da una madre sola. Una vicina di casa si offre di aiutarla e il ragazzo troverà una speranza. Capolavoro di Xavier Dolan osannato a Cannes.
  • Il campione – di Leonardo D’Agostini
    Film sui disturbi dell’apprendimento italiano molto ben interpretato, che pur non parlando direttamente di dislessia ne attraversa il tema, facendo luce sui disturbi di apprendimento di un aspirante promessa del calcio alle prese con l’insegnante che deve aiutarlo a passare l’esame di maturità.

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Articolo a cura di: Psicologa dott.ssa Luana Pappalardo

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