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I disturbi della voce dei bambini le disfonie infantili

I disturbi della voce dei bambini: le disfonie infantili

I disturbi della voce dei bambini: le disfonie infantili

I disturbi della voce, o disfonie, sono definite come un’alterazione della voce parlata conseguente a un mutamento strutturale e/o funzionale degli organi coinvolti nel processo di fonazione, ovvero di produzione della voce. Esistono diversi tipi di disfonie e le cause possono essere molto diverse.

QUALI SONO LE CAUSE DEI PROBLEMI DI VOCE NEI BAMBINI?

Nel bambino sembrano esserci vari fattori scatenanti:

  • una predisposizione strutturale degli organi deputati alla produzione della voce (come la laringe), che nei piccoli sono immaturi e ancora in formazione
  • reflusso gastroesofageo
  • problemi ad adenoidi e tonsille
  • la presenza di laringiti ricorrenti o altre affezioni del tratto respiratorio superiore.

Ci sono anche fattori psicologici che possono contribuire alla comparsa di una disfonia, come stress e ritmi troppo frenetici, o la messa in atto di meccanismi di competizione e rivalsa sociale con i coetanei, mediati proprio dall’uso della voce. A differenza dell’adulto, che ha delle strutture mature e più stabili, il bambino ha a che fare con organi più fragili e che, nel corso dell’adolescenza, andranno incontro a mutamenti significativi.

Nel bambino, le corde vocali sono piccole e cedevoli (dai 6 a 12 millimetri, a seconda dell’età); durante la pubertà esse andranno incontro a un allungamento evidente (processo chiamato muta vocale), maggiore nel maschio (17-23 millimetri) rispetto alla femmina (12-17 millimetri), caratteristica che conferisce ai ragazzi un timbro più basso e meno squillante rispetto alle ragazze.

Nel caso di una disfonia evidente e che impatta in modo significativo con la vita del bambino, il primo passo della presa in carico è la visita foniatrica, nella quale il medico indaga la possibile origine del problema e la presenza di eventuali alterazioni strutturali a carico delle corde vocali e degli organi fonatori.

Anche il logopedista procede ad un’attenta valutazione, sia ricavando informazioni da un colloquio con i genitori e il bambino, sia attraverso l’utilizzo di strumenti specifici, come l’analisi acustica. In seguito, se il bambino è sufficientemente motivato, si può impostare un piano di trattamento in accordo con la famiglia.

È essenziale iniziare dalle norme di igiene vocale, ovvero un insieme di comportamenti e abitudini che il bambino dovrà adottare nella vita quotidiana allo scopo di mantenere una buona idratazione della corde vocali e salvaguardare la struttura degli organi fonatori. Successivamente, il logopedista proporrà degli interventi più specifici, sotto forma di attività ludiche che dovranno essere il più possibile stimolanti per il piccolo.

È interessante notare come, in diversi casi, la postura influisce molto sulla voce, tanto da poter diventare oggetto del trattamento (se necessario in collaborazione con altre figure). Come già espresso, la motivazione è essenziale per la buona riuscita del trattamento: non solo gli esercizi vanno continuati a casa, tutti giorni per più volte al giorno, ma è necessario modificare abitudini errate che possono sottostare al problema, senza ovviamente snaturare il naturale comportamento del bambino.

È bene ricordare che alcune alterazioni delle corde vocali, come noduli non eccessivamente importanti, potrebbero andare incontro a guarigione spontanea nel corso della muta vocale (periodo di allungamento delle corde vocali), specialmente nei soggetti di sesso maschile.

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